LUIGI CACCIA DOMINIONI. STILE DI CACCIA
Mostra Museo di Castelvecchio, Sala Boggian
7 Dicembre 2002 - 9 Marzo 2003
La mostra è stata concepita come un viaggio evocativo nell'immaginario di uno dei più importanti architetti e designer italiani: il milanese Luigi Caccia Dominioni.
L'allestimento si volge in un unico spazio buio dal quale affiorano alla luce gli elementi salienti dell'opera di LCD “quasi un grembo in gestazione da cui scaturiscono inedite visioni di spazi da abitare” per parafrasare le parole di Fulvio Irace curatore con Paola Marini della mostra e del catalogo.
Una stretta apertura ricavata nelle pareti lignee introduce al primo ambiente dove un florilegio di disegni originali e il video di Moreno Gentili introducono alla personalità e all'opera del maestro.
Una successione di grandi espositori disposti a foggia di stendardi costituisce la spina dorsale dell'ambiente principale: realizzati accoppiando fogli di compensato di pioppo alti oltre tre metri, essi ospitano riproduzioni di disegni tratti da una ristretta selezione di progetti, presentati in modo da rendere manifesto l’approccio progettuale dell’architetto.
Si tratta di disegni di grande impatto, per lo più planimetrie, così densi di contenuti da evocare antiche mappe, tavole anatomiche, sezioni orizzontali come tagli nel corpo vivo dell’architettura.
Alle pareti, come una finestra a nastro continuo, la sequenza cronologica delle principali architetture nelle fotografie di Gabriele Basilico, accompagnate, sugli espositori Ratti, da un approfondimento critico di 23 casi esemplari, corredati da una raccolta di immagini e documenti storici.
Inoltre originali espositori in metallo e vetro, ideati dallo stesso LCD, ospitano le “cose da abitare”, dalla radio Phonola realizzata con fratelli Castiglioni, che segna la nascita del design industriale in Italia, ai pezzi d’arredo che ne animano le case, sino agli elementi che costituiscono la pelle delle sue architetture, come il grigliato in laterizio o il bugnato in calcestruzzo prefabbricato verniciato.
La mostra si chiude con il tributo ad un’opera magistrale ormai perduta, vale a dire l’allestimento della Pinacoteca Ambrosiana a Milano, il più significativo intervento di LCD in ambito museale.
Le transenne in ferro e vetro con i vassoi di compensato e sabbia usati come espositori per le maniglie realizzate da Luigi Caccia Dominioni. Dietro gli stendardi in compensato con le piante ed in fondo sulla parete "verde caccia" le fotografie di Gabriele Basilico
In primo piano l'espositore per la radio Phonola disegnata con Livio e Pier Giacomo Castiglioni nel 1938-40
La parte centrale di Sala Boggian occupata dai stendardi in compensato con i disegno di LCD
Un grande vassoio in compensato e sabbia usato come espositore per le Posate Miracoli
La poltrona Toro per Azucena con la lampada da poltrona Nelly
I pannelli in compensato con i disegni di LCD
Un dettaglio dei vassoi in compensato e sabbia usati come espositori per le maniglie di LCD
Un dettaglio della parete, in alto le fotografie di Gabriele Basilico ed il bugnato per Esselunga
L'ingresso del Museo di Castelvecchio con la grafica di Italo Lupi a partire da una fotografia di Ugo Mulas sullo sfondo l'intervento di Carlo Scarpa
L'ingresso alla Sala Boggian
"Caro Bricolo e Bellavite...." una dei numerosissimi fax inviati da Luigi Caccia Dominioni per proporre modifiche, correzioni, aggiustanti al progetto della mostra