COMMENTO IN MARGINE AD UN PROGETTO PER ATENE - 1996
Mentre sto cercando di venire a capo del mio primo progetto greco, un progetto per Atene molto difficile, l'amico Costantino Patestos mi chiede di scrivere una breve premessa all'antologia di miei scritti da lui curata e tradotta in greco. E io, in questo momento, non posso far altro che partire da questo lavoro, che è sì un lavoro come gli altri ma nello stesso tempo così diverso e nuovo per me, per cercare di dire quello che in ogni caso non avrebbe molto senso scrivere nella relazione tecnica di un progetto.
Un lavoro che mi costringe a riflettere, come non avevo mai fatto prima, sull'architettura classica, sulla città greca antica, su Atene, come se fossero dei fatti pratici, come sono stati e come sono in realtà, ma non per me almeno fino a oggi. Come fatti pratici su cui fare delle considerazioni di tipo operativo, prendere posizione, prendere delle decisioni, ecc..
Un lavoro che mi costringe a vedere il Dypilon e l'Accademia, ma anche la Pnice o il teatro di Dioniso ad esempio, come risposte a problemi pratici fra loro correlate, prima che come luoghi che sono oggi per noi anzitutto un enorme deposito di idee e valori. Un lavoro che mi costringe, per estensione, a vedere il tempio greco per antonomasia, il Partenone, come un fatto tecnico/pratico fra gli altri.
Un bel cambiamento rispetto al modo in cui ho guardato queste cose fino ad oggi.
Il mio rapporto con l'architettura greca è sempre stato un rapporto difficile, ancora adesso faccio fatica a riconoscervi una qualche relazione col mio lavoro, ma senza alternative finora.
CONTINUA...