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Ristrutturazione del complesso di Valmarina come sede del consorzio del Parco dei Colli

È dato per scontato che il progetto qui descritto non intende in alcun modo entrare in contraddizione con il manufatto così come si presenta oggi, ivi compresi quegli aspetti delle più recenti trasformazioni che meno si adattano a interpretare la vicenda storica del manufatto stes­so; è scontato che nel progetto s'intende non solo fare emergere la vicenda storico-architettonica del complesso edilizio di Valmarina, ma altresì rispettarne quegli aspetti che hanno speciale attinenza con la sua collocazione nel paesaggio rurale circostante e che pure ap­partengono alla sua storia, quegli aspetti cioè che sono indotti dalla presenza e dalla consuetudine stessa delle forme attuali, primi fra tutti i confini, le emergenze dei vo­lumi, i profili e perciò anche le an­golazioni prospettiche e le aperture visuali, specie quelle alte dall'inter­no verso l'esterno, e poi le tecniche costruttive, i materiali e così via. È altrettanto scontato, però, che il presente progetto ha la sua prima ragione di essere nella nuova desti­nazione d'uso del manufatto. E che da questa trae le principali direttive del suo farsi.

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